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Come ogni anno, la finale del campionato NFL rappresenta uno degli eventi cardine del palinsesto sportivo americano.

Il Super Bowl, però, non è solo sport. Si tratta di un evento mastodontico, ben radicato nella cultura a stelle e strisce tanto da renderlo ormai ben riconoscibile anche fuori dai confini americani.

Basti pensare all’iconico show dell’intervallo, l’ormai noto spettacolo di metà partita che incanta il mondo intero tra performance di artisti internazionali e tanto gossip.

Accaparrarsi uno spazio pubblicitario durante il Super Bowl, anche per pochissimi secondi, significa entrare di diritto nell’olimpo dei grandi marchi, irrompendo nelle vite di milioni di spettatori in diretta da tutto il mondo.

Quest’anno, però, pare mancare un ospite di tutto rispetto. Che fine hanno fatto le criptovalute, silenziose protagoniste dello scorso anno?

Assenti ingiustificati

La notizia che nessuna grande azienda impegnata nello scambio di criptovalute sarebbe stata presente durante gli intermezzi pubblicitari del Super Bowl era circolata già da diversi giorni.

In molti avevano giudicato l’assenza dei prodotti su base blockchain come prevedibile, soprattutto dopo gli scandali e le difficoltà del 2022. Ma basta davvero a giustificare un tale passo indietro?

Solo lo scorso anno, la netta impronta lasciata dai tanti investimenti delle aziende a trazione crypto durante il Super Bowl, come Crypto.com e Coinbase, aveva portato molti appassionati a definirlo addirittura un “Crypto Bowl”.

Un’assenza annunciata, ma che riesce comunque a lasciare l’amaro in bocca ai tanti sostenitori del mondo crypto.

Eppure, in un modo o nell’altro, si è riuscito a parlare di blockchain anche in questa edizione del Super Bowl.

Dogecoin ed NFT

È il caso di dirlo: per una volta, il multimiliardario e CEO di Tesla e Twitter Elon Musk è riuscito a risollevare il morale di tutta la community crypto. Da sempre strettamente legato a Dogecoin, valuta digitale che riporta l’effige del famosissimo Doge dei meme internettiani, l’imprenditore di origine sudafricana è riuscito, con un tweet ironico, a portare le criptovalute anche in questo Super Bowl.

Interrogato ironicamente su Twitter riguardo la sua chiacchierata con il proprietario di Fox News Rupert Murdoch, la risposta di Musk è bastata da sola a far registrare un picco pari a circa il 4% nella notte per DOGE.

Dogecoin, ma non solo. A farla da padrone nell’ecosistema blockchain durante il Super Bowl di quest’anno è stato certamente DigiDaigaku, progetto che unisce gaming ed NFT ad opera di Limit Break.

Sei milioni e mezzo di dollari per pochi secondi di pubblicità. Sufficienti a dimostrare che, nonostante il mercato si lecchi ancora le ferite inferte dallo scorso anno, la tecnologia blockchain è più viva che mai.