NFT (Non Fungible Tokens)

nft logoIn tema di criptovalute e blockchain l’ultima rivoluzione in atto si chiama NFT. Se ne sente tanto parlare ma di cosa si tratta esattamente? Che tipo di problematiche hanno fatto sorgere? Ne parliamo nel dettaglio in questo approfondimento tutto incentrato sugli NFT e sui cambiamenti che hanno innescato.

Anticipiamo soltanto che al centro di tutto c’è la duplicazione degli oggetti, anche se sappiamo come grazie al lavoro dello pseudonimo Satoshi Nakamoto il Bitcoin e la blockchain abbiano ovviato all’inconveniente della duplicazione di moneta digitale grazie alla decentralizzazione.

Ma qualche inconveniente si pone allo steso modo, così come anche per quanto riguarda gli oggetti non fungibili e per questo non surrogabili. Oggi qualsiasi bene potrebbe potenzialmente essere contraffatto e falsificato in maniera incontrollata. Ecco che interviene la blockchain insieme agli NFT, che stanno guadagnando sempre più consensi nel mondo delle criptovalute e non solo.

Cosa sono gli NFT?

Partiamo dallo svelamento dell’acronimo: NFT sta per “Non Fungible Token”, tradotto in italiano come “token non fungibili”. Si tratta di un qualcosa che ha fatto la sua comparsa attraverso Ethereum già a fine 2017 con i Cryptokitties. Grazie al token ERC-721, originato per la rete Ethereum attraverso i contratti intelligenti e destinato a diventare una moneta digitale intercambiabile ma unica, si potevano trasformare anche oggetti da collezione virtuali.

Andando più nel concreto, sulla blockchain viene ospitato un NFT con determinate informazioni che attribuisce ad un utente un determinato diritto. Che può essere di possesso grazie appunto alla non fungibilità. Quel bene è insomma univocamente di quell’utente. Tutte le transazioni avvenute con quel token sono scritte per sempre sulla blockchain e in questa maniera è possibile verificare l’autenticità dell’NFT e il suo legittimo proprietario.

Allo stesso modo gli NFT possono attribuire solidamente la proprietà intellettuale di un’opera di ingegno, che resterà invariata anche se quel bene verrà trasferito. È bene però non ridurre solo a queste questioni le potenzialità degli NFT e sul sito nonfungible.com è possibile trovare un immenso database diviso per settori.

NFT: tutte le potenzialità

Avrai già capito che per tutto quanto letto sopra gli NFT ti danno l’opportunità di ideare sempre nuove tipologie di investimento, applicabili ad una quantità sterminata di beni. Si può per esempio suddividere un immobile in diverse unità diverse e sempre non fungibili. Tra l’altro gli NFT sono in via di costante sviluppo ed entreranno presto a contatto con sempre più ambiti finanziari per trasformare in token partizioni di proprietà fisiche.

Intanto tornando alla stretta attualità l’applicazione più emblematica degli NFT in questo periodo è quella relativa all’arte digitale. È notizia recente, infatti, la vendita per quasi 70 milioni di dollari in un’asta online ad opera di Chirstie’s dell’opera “Everydays: The First 5000 Days” di Mike Winklemann, al secolo Beeple.

Ma nel frattempo sono state vendute per cifre enormi anche gif come quella di Nyan Cat, il gattino con il corpo di Pop Tart che volando lascia un arcobaleno dietro di sé; si parla di circa 480 mila dollari. Altro esempio emblematico sono i video, venduti per milioni di dollari. Grossi profitti hanno portato anche le vendite della figurina digitale NBA Top Shot, che immortala una giocata di un giocatore di basket, quella dell’album musicale “NFT Yourself” e persino del primo tweet del co-fondatore di Twitter Jack Dorsey.

Abbiamo visto quindi come gli NFT abbiano fatto lievitare i guadagni connessi all’arte digitale, richiamando diversi speculatori pronti a piazzare investimenti importanti. Ecco perché quella degli NFT è una tendenza in piena crescita, che vale la pena di monitorare senza però lasciarsi prendere compulsivamente dall’ansia di fare ciò che fanno gli altri per paura di rimanerne fuori.

Gli NFT sono una bolla o rappresentano il futuro?

È una bella domanda, alla quale si può provare a dare una risposta con razionalità e cognizione di causa. Dal 2017 ad oggi il denaro movimentato dagli NFT è aumentato vertiginosamente, soprattutto negli ultimi periodi. I 69 milioni di dollari incassati dall’asta condotta da Christie’s hanno fatto molto rumore, suscitando la curiosità di molti nel possedere un’opera d’arte digitale in qualsiasi sua forma. Tutto questo è stato possibile come abbiamo visto grazie agli NFT, che certificano digitalmente la proprietà grazie all’ausilio della blockchain. Questi token unici e non intercambiabili si differenziano quindi dalle classiche criptovalute (i Bitcoin restano comunque sempre tutti uguali fra loro).

Ma gli NFT sono molto di più che una prova della proprietà, in quanto si possono paragonare ad un oggetto firmato dal suo autore, che nel tempo può continuare a trarne profitto dalle successive vendite. Questo grazie all’essenza dell’NFT, file crittografato con all’interno metadati inscritti sulla blockchain magari insieme al bene stesso. Ogni futura cessione verrà visualizzata sulla blockchain rendendo possibile tutto questo. Al momento la forma di pagamento più diffusa degli NFT è l’Ether, criptovaluta legata all’universo Ethereum.

In pratica possiamo affermare che è possibile trasformare in NFT sostanzialmente tutto: una canzone, un videogame, un quadro e perfino un tweet. Il relativo valore lo farà la richiesta del mercato. La vera sfida è quindi ora creare un NFT di nostra effettiva proprietà e riuscire a venderlo.

Veniamo ora alle preoccupazioni legate agli NFT che partono dalla mancata proprietà fisica del bene. Tornando all’esempio del tweet: nel caso venisse cancellato anche se ho comprato il relativo NFT non potrò comunque ovviare a questo stato di cose. Questo unito al fatto che la crescita del mercato degli NFT è stata rapida e impressionante nelle cifre ha fatto sorgere in molti la domanda: si tratta di una bolla?

Dall’oggi al domani si può verificare una consistente perdita del valore? Paradossalmente proprio l’autore dell’opera battuta all’asta da Christie’s per 69 milioni di dollari ha ammesso candidamente questa possibilità. Gli analisti di mercato, dal canto loro, affermano che chi oggi acquista NFT aspettandosi un incremento di valore per guadagnarci non può escludere un crollo dei prezzi nel breve-medio periodo.

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