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I repubblicani avanzano una nuova proposta di legge sulle crypto

Sono settimane di grande agitazione per il mondo della finanza di casa USA.

La notizia della concessione all’innalzamento del tetto del debito americano ottenuta dal presidente Joe Biden dopo giorni di straziante attesa e apprensione per il futuro dell’economia mondiale ha generato un vero e proprio sospiro di sollievo.

Caso chiuso quindi, ma il lavoro del governo non sembra essere finito qui.

Recentemente, un nuovo atto nella tortuosa fase di regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti sembra arrivata ad un nuovo capitolo. L’ala repubblicana spinge con forza in tale direzione, avendo ufficialmente avanzato una proposta di legge che inquadrerebbe token e valute digitali come commodities a tutti gli effetti.

I dettagli della nuova proposta

Fin da quando si è iniziato a parlare concretamente di criptovalute tra le aule del Congresso americano, i repubblicani si sono mostrati da sempre assolutamente favorevoli ad una loro introduzione all’interno di un piano normativo che sancisca limiti e doveri dei provider di tali strumenti.

Nell’ultimo documento presentato, viene affrontata la delicata questione della classificazione delle valute digitali. Il dibattito, portato avanti a lungo dalle istituzioni americane nel corso degli anni, gira attorno ad un interrogativo preciso: le criptovalute sono classificabili come securities o come commodities?

La loro natura, così come ribadito anche dai principali player del settore crypto, li classificherebbe a tutti gli effetti come commodities, dei beni che non garantiscono un ritorno dall’azienda emittente.

Un pensiero avallato dai repubblicani e profondamente criticato dal SEC, che ha utilizzato tale buco normativo per avvalorare le proprie cause legali degli ultimi mesi, in particolare contro Binance e Coinbase.

Sicurezza e nuove classificazioni

Gran parte del lavoro in seno ai player del settore dovrà essere la messa in chiaro del livello di decentralizzazione di ogni singolo token emesso.

Secondo la proposta di legge, nessuna singola entità dovrebbe detenere più del 20% dei titoli sul mercato per garantire un sufficiente livello di decentralizzazione. Una specificazione che per la prima volta definisce il quadro normativo legale per questa particolare caratteristica, contribuendo ad avvicinare non di poco il giorno in cui gli Stati Uniti apriranno finalmente alle crypto in maniera chiara e sicura.

In aggiunto a ciò, la proposta di legge riguarda anche la creazione di una nuova tipologia di azienda, denominata “digital commodity exchange”, che sarò soggetta a misure di controllo speciali, in particolar modo contro i rischi di manipolazione del mercato.

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Lorenzo Di Salvatore

Studente di Comunicazione Integrata per le imprese e le organizzazioni presso l'Università degli Studi di Udine.

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