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Che gli Stati Uniti non fossero particolarmente orientati a rendere più facile la vita degli operatori del mondo blockchain non lo scopriamo certo oggi.

Dopotutto, la lunghissima serie di azioni legali intentate dalla Securities and Exchange Commission (SEC) contro una moltitudine di player, da Binance a Coinbase, passando per Robin Hood, aveva in qualche modo chiarito la posizione delle principali istituzioni americane nei confronti delle criptovalute.

In occasione del summit del G7, il presidente Biden ha parlato a lungo delle priorità degli Stati Uniti, morsi ormai da una lunga crisi. Tra questi punti fondamentali da raggiungere, come prevedibile, non figurano gli asset digitali.

Gli Stati Uniti e il rischio default

Negli ultimi giorni, un’ombra nuova sembra aleggiare pericolosamente sul cielo di Washington: quella del default.

Il tetto al debito imposto al governo degli Stati Uniti è stato raggiunto nel corso di gennaio. Ora, le casse del tesoro piangono e il principale rischio è rappresentato dal mancato adempimento degli obblighi sfociando a tutti gli effetti nel default tecnico.

Biden ha tempo fino al primo di giugno per trovare un accordo e scongiurare il peggio. Il rischio, come prevedibile, è che il tonfo degli USA potrebbe avere pesanti ripercussioni sull’economia mondiale.

Il Consiglio Economico della Casa Bianca ha previsto fino a 8 milioni di disoccupati in più e un calo del PIL fino al 6%, scatenando di fatto il panico tra gli investitori e non solo. Una crisi dalla gestione decisamente delicata e che necessita di un intervento repentino. Tuttavia, il presidente Joe Biden ha comunque trovato il tempo di attaccare il mondo crypto e, in particolare, i tanti investitori di criptovalute e asset digitali.

Biden detta le condizioni

Interrogato sulle possibili contromisure da prendere per evitare il default tecnico, Biden ha riconfermato ciò che le istituzioni americane stesse avevano già espresso negli ultimi mesi.

Il presidente americano ha sottolineato la necessità di un accordo bilaterale per riuscire ad evitare il peggio. Tuttavia, eventuali soluzioni che non tengano conto della necessità di arginare i rischi portati avanti dal governo devono essere evitate in ogni modo. Tra queste, ogni accordo che possa beneficiare, indistintamente, evasione fiscale e investimenti in criptovalute. Una risposta chiara e un attacco diretto al mondo crypto che, a conti fatti, non si aspettava niente di meglio. Nel frattempo, il resto del mondo sta a guardare e la lotta per diventare il prossimo hub mondiale delle criptovalute diventa sempre più di aspra.

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