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Dall’inizio dell’anno, Bitcoin ha certamente reso felici i tanti investitori che continuano a fidarsi ciecamente della criptovaluta più famosa.

Dopo un 2022 decisamente al di sotto delle aspettative, soprattutto in relazione allo strepitoso rialzo dell’anno precedente, ecco che, nel primo quadrimestre del 2023, la prima criptovaluta al mondo per capitalizzazione di mercato sembra tornata a fare la voce grossa.

+80% rispetto all’inizio dell’anno, numeri da capogiro per quella che in molti definivano una meteora della finanza. Eppure, molti analisti sono scettici circa le possibilità di un’ulteriore crescita.

Bear Market in arriva dunque per Bitcoin che, stando ai grafici, sembrerebbe in procinto di emulare lo stesso andamento che aveva caratterizzato i precedenti mercati ribassisti.

Il mondo è sensibilmente cambiato da allora, è vero, ma cosa c’è da aspettarsi in questa precaria situazione di mercato?

Segnali contrastanti

L’allarme è stato lanciato dalla compagnia di ricerca K33. Sul loro sito, è possibile leggere un’affascinante analisi che mostra le similitudini tra l’attuale andamento di Bitcoin e quanto avvenuto in passato.

In particolare, vengono messe a confronto le annate del 201b8 e quella appena trascorsa del 2022, entrambe decisamente negative per quanto riguarda il mercato delle crypto.

Cinque anni fa, Bitcoin sperimentò un pesantissimo crollo dell’84%, sprofondando sotto i 3.200 dollari. Allo stesso modo, nel 2022, durante quello che verrà soprannominato dalla community “crypto winter”, l’inverno delle criptovalute, Bitcoin ha fatto registrare un netto -78% toccando il suo minimo dal 2020.

Ciò che spaventa gli analisti di K33 sono principalmente due analogie. La prima è la durata del trend ribassista, di circa 370 giorni in entrambe le occasioni.

La seconda, decisamente più illuminante, riguarda il periodo di ripresa: +60% in 510 giorni per tutti e due cicli. Ma si tratta dunque di un vero e proprio campanello d’allarme?

L’importanza della questione mentale

Nonostante l’accuratezza dello studio, sarebbe improbabile dare per assodato uno stesso risultato a partire da queste somiglianze.

La compagnia di analisi ha specificato che la natura di questi trend potrebbe essere imputabile, in parte o totalmente, proprio allo stile di investimento dell’investitore medio di Bitcoin. La fiducia degli investitori a lungo termine sarebbe determinante per la nascita di trend rialzisti, così come lo sarebbero i periodi di forte sconvolgimento finanziario nel resto dell’economia mondiale.

È la stessa K33 ad avvertire che i periodi di maggiore impennata di Bitcoin sarebbero combacianti con periodi di forte crisi, come il 2016 e il periodo 2020-2021.

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