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Per quanto riguarda la corda agli asset digitali, il prossimo grande obiettivo per le istituzioni finanziarie tradizionali sembra ormai certo.

La creazione di una Central Bank Digital Currency (CBDC), una valuta digitale emessa e controllata da una banca centrale, può essere il ponte di congiunzione naturale fra i vantaggi della tecnologia blockchain e la battaglia per la riduzione al minimo dei rischi legati a sicurezza e volatilità delle criptovalute.

In occasione del 25esimo anniversario della fondazione della Banca Centrale Europea, Fabio Panetta, economista italiano di fama internazionale, ha detto la sua riguardo alla strada che la BCE sta già percorrendo da diverso tempo.

Le parole di Panetta

Intervistato da Les Echos, l’ex Direttore generale della Banca d’Italia e membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea ha rivelato che, attualmente, il team a cui è affidato il compito di studiare e analizzare forme e misure di un euro digitale per i paesi dell’Unione Europea conta già cinquanta professionisti.

Secondo l’economista italiano, il progetto potrebbe vedere la luce in un range di tempo tra i tre e i quattro anni in totale. Non male, soprattutto in un mondo dove sempre più istituti finanziari sembrano puntare con forza verso la stessa direzione.

Sarà importante il lavoro di analisi, anche e soprattutto per iniziare al più presto i test previsti per giugno e per chiarire definitivamente la proposta di legge relativa ad una valuta digitale centralizzata.

Il futuro della BCE

Panetta ha rivelato informazioni importanti riguardo l’operato della BCE. Ribadito l’obiettivo di combattere duramente il terrorismo finanziario e il lavaggio di denaro sporco senza mettere in discussione la privacy dei dati degli utenti, l’economista ha avuto modo di approfondire il ruolo della BCE sulla questione euro digitale.

Il ruolo della Banca Centrale Europea si limiterà a quello di sviluppatore della nuova valuta digitale, mentre la sua effettiva distribuzione sarà compito di enti finanziari esterni. Ciò per la natura stessa della BCE, spiega Panetta, di player esterno che non entra in diretto contatto con consumatori e utenti delle banche private.

Parole che danno sollievo ai tanti appassionati del mondo crypto, ma che continuano a non convincere appieno tutti gli schieramenti del parlamento europeo.

Da sempre dominata da forti correnti scettiche all’idea di una valuta digitale centralizzata, l’UE ha ora l’arduo compito di mettere d’accordo tutte le voci al suo interno.

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