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Ancora SEC: sotto accusa il reparto crypto di Robinhood

Per molti analisti, il 2023 doveva essere l’anno della definitiva ripresa del mercato crypto dopo i gelidi mesi di crypto winter.

E potrebbe ancora esserlo, a patto che riesca in primo luogo ad uscire dalla morsa della SEC che, ultimamente, si fa più stringente che mai.

La Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti è tornata a colpire il mondo delle criptovalute. Dopo il duro colpo inferto a Binance, interrompendo di fatto l’emissione di Binance USD, ad oggi sembrerebbe essere arrivato il turno di Robinhood.

L’annuncio rappresenta l’ennesima doccia gelata per la community crypto, ancora scossa dai recenti avvenimenti.

È il turno di Robinhood

Robinhood Markets Inc, meglio conosciuto semplicemente come Robinhood, è una società californiana impegnata nel settore dei servizi finanziari digitali. Attualmente, è uno dei broker online più conosciuti e utilizzati al mondo, con oltre 10 milioni di utenti attivi sul proprio network.

A finire nel mirino della SEC sono state, ovviamente, le valute digitali presenti sulla piattaforma, tra cui compaiono anche Bitcoin ed Ethereum.

A tal proposito, Robinhood avrebbe ricevuto un mandato di comparizione da parte della SEC, poco dopo che FTX aveva reso pubblica la propria bancarotta lo scorso novembre.

La società ha fatto sapere che l’oggetto della controversia sarebbe da ricercarsi nel suo pool di servizi inerenti alle valute digitali, dal loro listing ali servizi per la custodia degli asset digitali dei clienti.

Allo stesso tempo, Robinhood avrebbe ricevuto un mandato simile dal Procuratore Generale della California in merito a trading, custodia, quotazioni e informative sui clienti.

Cosa rischia

A questo punto, è lecito domandarsi l’effetto che questo annuncio potrà generare sul mercato crypto. Se l’accusa della SEC dovesse trovare seguito presso giudici e legislatori, Robinhood potrebbe ritrovarsi presto con un reparto crypto più che depotenziato, se non completamente smantellato.

La questione, ancora una volta, ruoterebbe attorno al fatto che la SEC vede le criptovalute listate su Robinhood come securities non registrate. Il broker potrebbe essere costretto a sospendere presto il trading di tali criptovalute, ma correrebbe anche il rischio di essere soggetto a sanzioni normative, giudiziarie e amministrative.

Uno scenario che genera grande apprensione intorno all’utenza di Robinhood. Un ulteriore pensiero nella testa dei tantissimi appassionati del mondo crypto che, stando ai recenti avvenimenti, hanno già fin troppe preoccupazioni.

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Lorenzo Di Salvatore

Studente di Comunicazione Integrata per le imprese e le organizzazioni presso l'Università degli Studi di Udine.

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