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Per molto tempo, è sembrato che l’unico punto debole delle criptovalute fosse la loro volatilità. O almeno, leggendo le dichiarazioni, era parso che questo fosse il motivo della loro incompatibilità con la vita quotidiana.

Poi sono arrivate le stablecoins, valute digitali il cui valore è ancorato a quello di una valuta tradizionale, come ad esempio il dollaro americano.

Dopo gli avvenimenti del 2022, la paura della volatilità sembra aver parzialmente allentato la presa, in favore di quella per truffe e riserve di liquidità poco chiare.

Ad oggi, infine, si assiste al caso Binance USD, dal tentativo di classificare una stablecoin alla definitiva messa al bando della sua emissione.

Parla il CEO di Circle

Il caso Paxos Trust, azienda che fino a pochi giorni fa era preposta all’emissione di Binance USD, preoccupa anche i vertici, essendo la stablecoin di Binance la terza al mondo per capitalizzazione di mercato.

Al secondo posto di questa speciale classifica troviamo Circle con la sua USDC. Recentemente, Jeremy Allaire, CEO di Circle, ha voluto dire la sua circa la guerra che la Securities and Exchange Commission (SEC) sta portando avanti contro le stablecoins.

Al centro del contenzioso, come sottolineato anche dal CEO di Paxos Trust Company, ci sarebbe la visione della SEC secondo cui Binance USD sarebbe una security non registrata.
Irrompe dunque Allaire, con una questione che in pochi avevano preso in considerazione.

La SEC è l’organo giusto per regolamentare le stablecoins?

SEC o banca centrale?

Intervistato da Bloomberg, Jeremy Allaire ha voluto sottolineare l’idea che la SEC non sarebbe l’organo più funzionale alla regolamentazione delle stablecoins.

In particolare, il CEO di Circle sostiene che, per la natura stessa delle stablecoins, tale compito dovrebbe spettare direttamente alla Fed o, al limite, alla Office of the Comptroller of the Currency (OCC).

“Come ci piace dire, non tutte le stablecoins sono create uguali. Ma, chiaramente, da una prospettiva politica, la visione uniforme in tutto il mondo è questa: sono un sistema di pagamento, uno spazio in cui il regolatore deve agire prudentemente.”

Un discorso chiaro: le stablecoins non sono valute digitali create ed emesse puntando al guadagno degli investitori. Esse fungono, prevalentemente, da metodo di pagamento e come tale andrebbero analizzate prima di ogni altro intento regolatore.

La situazione resta più calda che mai e le stablecoins, in ogni caso, rischiano di dover lavorare più del previsto per riottenere la fiducia delle istituzioni.

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