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Dopo ben dodici medi tutt’altro che sereni, l’imponente community vicina al mondo crypto ha grandi aspettative per l’anno appena iniziato. Il 2023 può essere l’anno della definitiva ripresa e i segnali positivi espressi soprattutto dall’andamento di Bitcoin, in netta crescita rispetto a fine 2022, fanno ben sperare in vista dei mesi più caldi.

Per quanto riguarda il settore delle criptovalute, l’Italia non è certamente un punto di riferimento nel panorama mondiale. Se gli investimenti aumentano, i dati rivelati dalla Banca d’Italia mostrano un interesse piuttosto scarso e un quadro generale che vede i piccoli investitori italiani molto lontani dai prodotti blockchain.

Il Belpaese fatica fatica ad imporsi come faro del mondo crypto, a fronte di una community che, nonostante le difficoltà, appare tutt’altro che inattiva.

In occasione dell’ultimo congresso Assiom Forex, il governatore della Banca d’Italia ha riservato una parte del suo intervento proprio all’attuale situazione delle valute digitali e a come risollevare un settore che, almeno in Italia, fatica a prendere piede.

Le parole del governatore

Il settore blockchain, di cui fanno parte criptovalute ed NFT, non sono il fiore all’occhiello dell’economia italiana, anzi. A dirlo sono i numeri, ribaditi dalgovernatore della Banca d’Italia Ignazio Visco in occasione del 29° Congresso Assiom Forex: nel nostro paese, solo il 2% delle famiglie detiene asset digitali e, mediamente, si tratta comunque di piccole porzioni di patrimonio.

Allo stesso modo, anche l’esposizione degli intermediari finanziari italiani è molto bassa. Ciò ha permesso, secondo lo stesso Visco, di non sperimentare conseguenze sistemiche in seguito al grave periodo di crisi attraversato dagli asset digitali durante il 2022.

La fotografia del nostro paese vede dunque le criptovalute come un aspetto del tutto marginale dell’economia nazionale, nonostante gli investimenti incassati nel corso dello scorso anno

Gestione prudente

Secondo Ignazio Visco, la gestione degli asset digitali deve tener conto dei grandi vantaggi che i progetti più virtuosi possono apportare al sistema finanziario. In particolare, secondo Visco:

“Occorre distinguere, in particolare, gli strumenti e i servizi altamente rischiosi che sottraggono risorse all’attività produttiva e al benessere collettivo, come le cripto-attività prive di valore intrinseco, da quelli che possono determinare benefici tangibili per l’economia, favorendo ad esempio una riduzione dei costi dei pagamenti transnazionali e una maggiore efficienza del sistema finanziario. La diffusione dei secondi può essere favorita attraverso lo sviluppo di norme e controlli equivalenti a quelli già applicati nel sistema finanziario tradizionale; i primi, invece, devono essere fortemente scoraggiati.”

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