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Nonostante il periodo decisamente negativo per le criptovalute, gli asset crittografici continuano a essere una risorsa preziosa per moltissimi investitori in tutto il mondo.

Robert Kiyosaki, tra gli altri, è una delle personalità più influenti e note dell’ecosistema crypto e non solo. L’ex trader è da anni una vera e propria icona, maestro nel campo degli investimenti e della gestione finanziaria, con oltre due milioni di seguaci su Twitter.

Autore di bestseller e vero e proprio faro per moltissimi investitori alle prime armi, negli ultimi giorni è tornato a parlare di Bitcoin dopo gli ultimi avvenimenti nel Regno Unito.

Le parole di Kiyosaki

L’autore di Rich Dad Poor Dad, Robert Kiyosaki, ha recentemente deciso di condividere col pubblico il motivo per cui continua a riporre fiducia in Bitcoin. Lo ha fatto con dei tweet molto specifici lo scorso venerdì, rivolgendosi direttamente ai tanti che gli chiedevano pareri sul periodo negativo per le criptovalute.

Rich Dad Poor Dad è un libro del 1997 con più di 32 milioni di copie vendute in oltre 109 paesi e tradotto in più di 50 lingue diverse, scritto da Kiyosaki e Sharon Lechter. È stato sulla New York Times Best Seller List per oltre sei anni.

In un tweet, l’autore ha fatto riferimento a un articolo pubblicato da Forbes, dal titolo “La tua pensione di stato sta giocando d’azzardo sulle criptovalute” che presenta un sondaggio che mostra come il 94% delle istituzioni pensionistiche statali e locali degli Stati Uniti stiano attualmente investendo in criptovalute.

Citando l’articolo, Kiyosaki ha affermato:

“Perché compro bitcoin. I fondi pensione sono le più grandi imprese di investimento del mondo.”

La ricerca

Il sondaggio fa parte dell’ultimo studio Investor Trust, pubblicato in aprile dal CFA Institute, l’associazione di professionisti degli investimenti a livello globale. Lo studio ha dimostrato che gli investitori istituzionali sono diventati i più grandi detentori di criptovalute, con oltre i due terzi di questi che affermano di investire regolarmente in questo mercato. In particolare, i fondi pensionistici pubblici sembrano i più propensi ad investire in asset crittografici.

Da parecchio tempo ormai, il famoso autore raccomanda l’acquisto di Bitcoin, così come di oro e argento.

A tutti gli effetti, come spiegato in un altro tweet, questo sarebbe stato il piano finanziario di molteplici istituzioni a livello mondiale, primi fra tutti proprio i fondi pensionistici americani. Se nel passato questi enti avevano prediletto l’acquisto di beni rifugio come i metalli preziosi, oggi sembrano aver virato con decisione verso gli asset digitali.