Da diversi anni, Solana è una delle blockchain più conosciute e apprezzate al mondo.
Open-source e decentralizzata, la rete è strettamente legata al token SOL, della quale rappresenta la base di validazione, e, come la rivale Ethereum, ha come fiore all’occhiello del proprio sistema la possibilità di gestire e validare smart contracts.
A lungo definita come la principale indiziata per superare il valore di Bitcoin, insieme proprio alla creatura di Vitalik Buterin, il percorso di Solana non è stato esente da difficoltà.
Nel settembre 2021, la rete è andata offline dopo un sovraccarico di transazioni occorse sulla blockchain. Da quel punto in avanti, l’obiettivo principale della board di Solana è stato uno soltanto: rinnovare e potenziare l’algoritmo alla base della validazione dei blocchi.
Ne ha parlato recentemente proprio Anatoly Yakovenko, la mente dietro il progetto Solana.
Anatoly Yakovenko, co-fondatore di Solana Labs, ha esortato tutti i validatori ad aggiornare ipropri sistemi alla versione più recente del nodo, precisamente alla versione 1.13.5. Secondo Yakovenko, l’aggiornamento dovrebbe risolvere tutte le interruzioni di rete Solana causate da sovraccarichi di protocolli basati su UDP.
L’annuncio arriva nel momento più critico per le criptovalute. La fiducia scende e progetti come Solana, da tempo sotto la lente d’ingrandimento per quanto riguarda prestazioni e affidabilità, hanno il dovere di accelerare il proprio sviluppo.
Nonostante l’importante aggiornamento, la community di Solana nutre ancora molti dubbi circa le prestazioni della blockchain di Yakovenko. Le difficoltà incontrate dai server nel processare una grande mole di dati, la loro archiviazione centralizzata, le lunghe interruzioni e il fatto stesso che il co-fondatore debba chiedere personalmente ai validatori di aggiornare i propri software sollevano molte domande e aumentano ulteriormente la sfiducia della blockchain.
Lo scorso 5 novembre, in occasione dell’annuale Breakpoint, Yakovenko ha avuto l’occasione di tirare le somme riguardo l’anno passato. In particolare, ha sottolineato come sia stato complessivamente un anno duro per Solana, scandito dalle numerose difficoltà incontrate in termini di prestazioni.
Citando proprio le tante interruzioni e i disservizi legati ai tempi di blocco, diventati via via sempre più dilatati, Yakovenko aveva annunciato che:
“Non è questa l’esperienza che vogliamo offrire […]. “Siamo in una lotta costante tra prestazioni, sicurezza, throughput e decentralizzazione.”
Un’ammissione di colpa che non basta certo a giustificare i gravi passi falsi di Solana.
Nel momento peggiore per le crypto, la blockchain madre di SOL deve dimostrare di poter camminare sulle sue gambe, restando saldamente al suo posto anche durante un terremoto mediatico come questo.
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