News

Grayscale non vuole pubblicare dati su trasparenza riserve, scoppia il caos

L’azienda di investimenti in criptovalute Grayscale si è rifiutata di condividere i dati sulle sue riserve. La giustificazione, parrebbe essere legata al rischio di problemi di sicurezza nel pubblicare informazioni del genere. La mossa ha inevitabilmente suscitato speculazioni sulla stato di salute finanziaria della società.

In un tweet di sabato, la società si era espressa a riguardo più nello specifico. A quanto pare, l’exchange di crypto Coinbase, utilizzato da Grayscale come depositario, esegue spesso convalide sulla blockchain. Questo fa sì che, per Grayscale, non sia possibile condividere la prova delle riserve a causa del rischio di condividere dati sensibili.

“A causa di problemi di sicurezza, non rendiamo pubbliche le informazioni sui portafogli e le conferme sulla catena attraverso una prova di riserva crittografica o un’altra procedura di contabilità crittografica avanzata”, ha dichiarato la società.

Grayscale riconosce che la decisione di mantenere private le informazioni sulle riserve possa rivelarsi poco positiva per diversi investitori. Tuttavia, la società afferma che il panico scatenato non è una ragione sufficiente per eludere e sovvertire i complessi accordi di sicurezza che sono sempre riusciti a tenere al sicuro i fondi dei propri clienti.

In ogni caso, la recente rivelazione non ha acceso la sfiducia degli utenti in Grayscale. Sembra che la maggior parte degli investitori di crypto non sia convinta delle ragioni dell’azienda, soprattutto perché altri importanti exchange, tra cui Binance e Crypto.com, hanno invece condiviso la prova delle loro riserve.

Perché le piattaforme di criptovalute come Grayscale devono condividere le loro proof of reserve?

Il crollo senza precedenti di FTX, una volta il terzo più grande exchange di crypto, è stato devastante. Nonostante la fiducia che era riuscito a guadagnarsi, soprattutto dopo il periodo di crisi per l’intero settore, il crac di FTX lascia crepe importanti nella fiducia degli investitori nei confronti degli operatori crypto centralizzati.

Nel tentativo di affrontare questo scetticismo, quindi, i dirigenti di crypto firms hanno iniziato a condividere le proof of reserve delle proprie società. Ad esempio, Crypto.com ha pubblicato i suoi indirizzi crypto, rivelando quante e quali criptovalute conserva per conto dei suoi clienti.

Di conseguenza, dato il trend stabilito da società leader come Binance e crypto.com, sembra una scelta quantomeno particolare, da parte di Grayscale, di non rendere pubbliche informazioni del genere. Fra gli scettici sulla bontà della decisione di Grayscale troviamo Adam Black, un esperto di crittografia. Ha dichiarato, in suo tweet, che questa scelta  “non ha molto senso” e di come l’unico motivo che si potrebbe rintracciare in questa scelta sarebbe che Coinbase rischierebbe di vedere il proprio indirizzo IP per la geo-localizzazione sul P2P reso pubblico”

Giuseppe Alizzi

Recent Posts

Elezioni USA, analisi rivela che le crypto potrebbero spostare gli equilibri

Secondo un sondaggio condotto dal Crypto Council for Innovation, per le elezioni USA 2024 gli…

4 mesi ago

Bankman-Fried, ex CEO di FTX, non subirà un secondo processo negli US

Con una mossa controversa, i giudici statunitensi hanno deciso Che Sam Bankman-Fried, l'ex CEO di…

4 mesi ago

Natale amaro per le criptovalute: leggero calo dopo il picco

Nelle prime ore di questo martedì di Santo Stefano, il mercato crypto ha vissuto un…

4 mesi ago

ETF Bitcoin: BlackRock prepara una modifica. E gli analisti esultano

In un periodo di grande instabilità con il mercato delle crypto, con Bitcoin che continua…

4 mesi ago

Charles Hoskinson: nuovi attacchi ad XRP

Nell'ecosistema delle criptovalute, l'idilliaca speranza di una coesistenza pacifica spesso si scontra con aspre realtà,…

4 mesi ago

BlackRock, altra rivoluzione: l’ETF Bitcoin sarà acquistabile in contanti

Il mondo della finanza rivolge sempre più la sua attenzione alle criptovalute, evidenziando una crescente…

5 mesi ago