Recentemente, Jose Fernandez da Ponte, direttore della sezione blockchain di PayPal, ha espresso, in un articolo per CoinDesk, la propria visione nel merito del futuro delle criptovalute per quanto riguarda i pagamenti. Di seguito si riporta una sintesi di quanto affermato.

Criptovalute e pagamenti

“La notevole, progressiva adozione delle criptovalute negli ultimi due anni ha posto le basi per il loro impiego come sistema di pagamento”, afferma da Ponte. Poi prosegue: “Le criptovalute risulterebbero essere più veloci, economiche, sicure, accessibili ed affidabili dei circuiti di pagamento tradizionali. Negli ultimi tempi, la tecnologia della blockchain ha iniziato a realizzare il proprio potenziale in tal senso, con l’adozione di questo metodo di pagamento da parte dei retailers.

Da Ponte ha continuato evidenziando il fatto che, affinché ciò possa accadere, è necessario riconoscere che un pagamento è più di una semplice transazione: esso è più complesso del semplice trasferimento di fondi da un wallet all’altro, e spesso include processi che vengono dati per scontati, come la gestione di dispute sui pagamenti, l’identificazione di frodi, la prevenzione di attività illegali, il processamento di rimborsi, l’integrazione con i sistemi di conto e la gestione delle eventuali imposte. Questa complessità, dice, deve essere semplificata per consumatori e mercanti se si desidera rendere i pagamenti in criptovalute disponibili al grande pubblico. I consumatori, così come anche le attività commerciali, necessitano di uno strumento che sia di facile utilizzo: hanno bisogno di interfacce intuitive, modelli familiari, meccanismi di feedback ed altre funzionalità analoghe a quelle che sono offerte dal sistema di pagamenti tradizionale.

La strada per l’adozione globale dei pagamenti in crypto

Affinché i pagamenti in criptovalute vengano adottati in tutto il mondo, sostiene da Ponte, è necessario creare una user experience che sia simile a quella già utilizzata dagli utenti, ma che integri i vantaggi che la blockchain offre in termini di velocità, costi, sicureza, privacy, programmabilità, e robustezza.
Da Ponte identifica tre requisiti affinché i pagamenti in criptovalute vengano adottati globalmente.
Il primo requisito è che l’infrastruttura decentralizzata sottostante sia gestita da protocolli aperti progettati, migliorati e mantenuti dalla community di sviluppatori. A tal proposito, il numero totale di sviluppatori che lavorano in tali protocolli è ancora troppo esiguo a tal scopo, ed è necessaria una maggiore affluenza in tal senso.
Il secondo requisito è la presenza di strumenti di scambio stabili, come stablecoin affidabili e CBDC, che siano regolati, sicuri, affidabili, ottimizzati per i pagamenti, e che salvaguardino la privacy sia dei venditori che dei consumatori mentre allo stesso tempo li tutelano e contrastano attività illegali.
Il terzo requisito è che vi sia un ambiente regolatorio con chiari requisiti che siano commisurati alle attività che regolano, e che siano progettati per proteggere i consumatori, mantenere la stabilità finanziaria e promuovere l’innovazione.
“C’è ancora molto da esplorare”, conclude da Ponte, “nel merito dell’applicazione delle criptovalute a scopi di pagamento. Le differenze costituite dalle valute locali, dalla regolazione locale, dalle reti di distribuzione locali, dalle preferenze dei venditori e dei clienti, sono tutte opportunità per creare innovazione.”
Per chiunque volesse investire in criptovalute, può farlo attraverso piattaforme di exchange online o brokers online.