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Sono settimane difficili per la community crypto americana e, secondo gli ultimi aggiornamenti, la situazione non può che andare via via peggiorando.

Il 2023 è stato un anno da subito segnato dalla chiusura di governo e istituzioni made in USA nei confronti di criptovalute e tecnologia blockchain.

All’ormai interminabile sequenza di azioni legali della Securities and Exchange Commission (SEC) contro alcuni tra i principali player del settore crypto si è recentemente aggiunta la proposta del presidente Joe Biden di applicare una nuova tassa sul mining di Bitcoin.

Una guerra in piena regola quella che il governo americano sembra aver dichiarato alle criptovalute e i cui effetti non hanno tardato a manifestarsi.

Crypto.com chiude agli investitori istituzionali

Come prevedibile, le prime conseguenze della nuova linea politica americana ha iniziato a scuotere fortemente la community crypto americana. Il rischio è che, secondo i più preoccupati, con il passare del tempo e delle chiusure da parte del governo, sempre più organizzazioni possano decidere di abbandonare gli Stati Uniti, allontanandosi di fatto da un mercato che appare sempre più chiuso.

Una paura che sembra più che giustificata, proprio a causa della recente decisione di uno degli exchange più famosi e utilizzati negli Stati Uniti e nel mondo.

Si tratta di Crypto.com, colosso del settore crypto che vanta numerosissime collaborazioni a livello pubblicitario.

L’exchange ha formalmente annunciato la chiusura definitiva della sua branca di attività legate agli investitori istituzionali con sede negli Stati Uniti a partire dal prossimo 21 giugno.

Una decisione che ha portato scompiglio nella community crypto, terrorizzata all’idea che molte altre aziende possano decidere di seguire l’esempio di Crypto.com e depotenziare i propri servizi americani.

Le conseguenze di un ambiente ostile

In un ecosistema sempre più complicato come quello americano, è facile ipotizzare che una tale decisione sia legata proprio alle difficoltà a cui il mondo crypto sta venendo esposto da parte del governo americano.

Secondo l’annuncio di Crypto.com, la chiusura del servizio dell’exchange è dovuta principalmente alla scarsa domanda da parte di investitori istituzionali.

I servizi di Crypto.com verso investitori retail non verranno in alcun modo limitati. Tuttavia, la scelta dell’azienda di abbandonare i clienti istituzionali si appresta ad essere un campanello d’allarme, oltre che il possibile inizio di un esodo di massa.

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