BTC

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha sequestrato circa 1 miliardo di dollari in Bitcoin (BTC) a un uomo che nel 2012 aveva ottenuto illegalmente più di 50.000 BTC da Silk Road, market online dark web.

James Zhong, l’imputato, si è dichiarato colpevole in tribunale di frode telematica il 4 novembre e riceverà la sua condanna il 4 febbraio.

Secondo Damian Williams, procuratore per il distretto meridionale di New York, i dettagli sul furto dei 50.000 BTC sono rimasti sconosciuto per oltre 10 anni.

Zhong aveva messo in atto uno schema dettagliato progettato per rubare Bitcoin da Silk Road Marketplace, che all’epoca era uno dei primi mercati darknet moderni. Silk Road operava come servizio nascosto tramite Tor, uno strumento di privacy che consente la navigazione anonima su Internet.

Tyler Hatcher, investigatore dell’Internal Revenue Service (IRS), ha dichiarato che dopo il colpo Zhong avrebbe cercato di nascondere il suo bottino attraverso una serie di transazioni complesse.

Questo, però, non ha impedito alle forze dell’ordine di seguire le tracce dei Bitcoin. Dopo aver ottenuto un mandato di perquisizione per la residenza di Zhong nel novembre 2021, le autorità hanno trovato i Bitcoin perduti in una cassaforte nel sotterraneo dell’abitazione e in un computer posto in un ripostiglio del bagno. I Bitcoin avevano un valore di circa 3,4 miliardi di dollari al momento del sequestro. I funzionari hanno anche trovato quasi 662.000 dollari in contanti.

“Questo caso dimostra che non smetteremo di seguire il denaro, per quanto abilmente nascosto, persino in un circuito stampato sul fondo di una scatola di popcorn”, ha dichiarato Williams in un comunicato.

Il bottino di BTC in mano statunitense si fa sostanzioso

A febbraio, una coppia di New York è stata incriminata per aver rubato circa 120.000 BTC, gran parte dei quali sono stati recuperati dalle forze dell’ordine.

Un altro sequestro legato a Silk Road nel novembre 2020 ha fruttato al governo 70.000 BTC.

L’ultimo bottino pone il governo degli Stati Uniti in netto vantaggio rispetto ai maggiori detentori aziendali di BTC – più di Microstrategy, Block.one o dei Bitcoin superstiti dell’ormai defunto exchange Mt. Gox.

I beni confiscati saranno probabilmente amministrati dal Treasury Executive Office for Asset Forfeiture, che gestisce il Treasury Forfeiture Fund (TFF), un conto dove vengono depositati i beni confiscati non fiscali.

In precedenza, i beni confiscati sono stati venduti all’asta a vari offerenti. In particolare, nel 2014, il venture capitalist Tim Draper ha acquistato 30.000 bitcoin per una somma non rivelata.