ripple

Ripple Labs afferma che la SEC non è stata in grado di dimostrare che la vendita di XRP da parte dell’azienda fossero equiparabili a contratti di investimento.

La SEC ha citato in giudizio Ripple alla fine del 2020 per la presunta vendita di XRP come titolo non registrato.

La risposta, a sostegno di una mozione di giudizio sommario, arriva dai legali di Ripple, secondo i quali la SEC non sarebbe riuscita a dimostrare che qualsiasi offerta o vendita di XRP – tanto meno tutte quelle effettuate tra il 2013 e il 2020 – fossero un contratto di investimento ai sensi delle leggi federali sui titoli.

I dettagli sulla difesa di Ripple alle accuse della SEC

“Per le transazioni che hanno comportato uno scambio di denaro, la SEC non è riuscita a dimostrare che gli acquirenti hanno investito quel denaro in un’impresa comune, come richiesto da Howey, piuttosto che acquistare semplicemente un bene”.

Il test di Howey fa riferimento a una causa della Corte Suprema degli Stati Uniti per determinare se una transazione sia da considerarsi un contratto di investimento e che sia quindi soggetta agli obblighi di comunicazione e registrazione previsti dal Securities Act del 1933 e dal Securities Exchange Act del 1934.

Uno degli elementi chiave del test di Howey è se la transazione implichi un’aspettativa di profitto dal lavoro di altri, cosa che secondo Ripple la SEC non è riuscita a dimostrare che sia presente negli acquisti di XRP.

“Per quanto riguarda l’ultimo elemento, l’aspettativa di profitto basata esclusivamente sugli sforzi di altri, la SEC non riesce a superare due difetti fondamentali. In primo luogo, non può esistere alcuna aspettativa ragionevole in assenza di obblighi effettivi assunti dal promotore, e la SEC non ne ha indicato alcuno.

Secondo Ripple, la SEC non può soddisfare il test di Howey e chiede quindi un giudizio sommario a suo favore.