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USA a trazione crypto: la California frena

L’integrazione totale tra gli strumenti del mondo blockchain, come le criptovalute, e i circuiti finanziari tradizionali sarà con tutta probabilità il tema tecnico dell’immediato futuro.

Non vi è alcun dubbio circa i benefici immensi di cui i cittadini godrebbero a seguito di un tale accordo. Al contrario, i dubbi sulla linea da seguire riguardo un possibile quadro normativo che delinei diritti e doveri dei principali attori del mondo crypto continuano ostinatamente a persistere.

Le garanzie dei consumatori sono chiaramente l’obiettivo di tutti, necessario affinché un simile matrimonio possa vedere la luce. Ma come regolamentare le criptovalute senza nuocere al progresso tecnico e tecnologico, questo è ancora tutto da vedere.

Nel frattempo, negli Stati Uniti c’è già chi freme all’idea di una svolta digitale.

La California preme sulle crypto

Il Governatore della California Gavin Newsom si è espresso riguardo al disegno di legge in merito all’accelerazione per la regolamentazione delle criptovalute nello stato, ponendo il veto sulla proposta.

Il documento supervisionato proponeva un regime di licenza per chiunque voglia gestire e facilitare transazioni crittografiche, paragonandolo di fatto all’attuale supervisione del Money Transmission Act per le transazioni in valuta tradizionale.

Newsom ha tenuto a sottolineare in un messaggio che:

“Il 4 maggio 2022, ho emesso l’Ordine Esecutivo N-9-22 per posizionare la California come il primo stato a stabilire un ambiente normativo trasparente che promuove l’innovazione responsabile, e protegge i consumatori che utilizzano servizi e prodotti finanziari digitali – il tutto nel contesto di un quadro normativo federale in rapida evoluzione”

I motivi del veto

L’assemblea della California ha approvato il disegno di legge il mese scorso. Se fosse divenuto legge, il testo avrebbe interessato in particolar modo gli enti operanti nel settore stablecoins.

Newsom ha affermato che:

“È necessario un approccio più flessibile per garantire che la supervisione normativa possa tenere il passo con la rapida evoluzione della tecnologia e dei casi d’uso, ed è personalizzata con gli strumenti appropriati per affrontare le tendenze e mitigare i danni ai consumatori”

Newsom ha anche osservato che il nuovo regime di licenze e di regolamentazione richiederebbe un prestito multimilionario, che non è stato contabilizzato nel processo di bilancio annuale della California.

Un intento nobile, ma giudicato come prematuro dal governatore. Il processo di regolamentazione delle criptovalute in California vede dunque arrestare momentaneamente il suo corso. Stando alle parole dello stesso Newsom, ciò non esclude futuri interventi legislativi. Per il momento, dunque, non sono previsti ulteriori aggiornamenti in merito, a meno di clamorosi colpi di scena.

Lorenzo Di Salvatore

Studente di Comunicazione Integrata per le imprese e le organizzazioni presso l'Università degli Studi di Udine.

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