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La SEC chiede maggior trasparenza alle compagnie americane

Ormai è appurato: il 2022 sarà certamente ricordato come l’anno nero degli asset digitali.

Il crypto winter si protrae ormai da diversi mesi e tutte le maggiori criptovalute per capitalizzazione di mercato ne hanno pagato le salate conseguenze. Bitcoin al suo minimo dal 2020 ne è un chiaro esempio.

Nonostante ciò, i progetti a trazione crypto sembrano comunque moltiplicarsi a vista d’occhio. È il caso di citare Nomura, colosso finanziario giapponese che proprio dallo scorso settembre si è lanciato a capofitto nel mondo delle criptovalute e sembra deciso a diventarne un punto di riferimento.

A questo punto, le principali istituzioni in tutto il mondo esigono chiarezza. Se il fenomeno non sembra frenato nemmeno dal terribile periodo nero sul mercato, urge stabilire parametri di trasparenza e sicurezza ancora maggiori per scongiurare possibili tracolli.

La SEC spinge per le aziende con sede negli Stati Uniti

“I recenti fallimenti e le difficoltà finanziarie riscontrate tra gli operatori del mercato crypto hanno causato diffusa incertezza in quei mercati. Le società potrebbero avere obblighi di divulgazione ai sensi delle leggi federali sui valori mobiliari relativi all’impatto diretto o indiretto che questi eventi e eventi collaterali hanno avuto o possono avere sulla loro attività.”

A parlare è la Division of Corporation Finance della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, ente che gli appassionati del mondo crypto conosceranno bene.

Il messaggio è chiaro. Le società devono seguire protocolli precisi per informare gli investitori circa l’affidabilità del proprio progetto.

Una misura necessaria

il Presidente della SEC, Gary Gensler, ha ribadito il suo punto di vista riguardo ciò che le società legate a blockchain e criptovalute. A tutti gli effetti, secondo Gensler, la SEC si è già espressa in merito e le regole da rispettare sarebbero nero su bianco.

L’industria delle criptovalute ha affrontato, nel corso del 2022, una serie di fallimenti di alto profilo. È il caso di FTX, colosso tra gli exchange di criptovalute il cui tonfo ha profondamente scosso il mercato, con milioni di dollari in criptovalute tra i debiti dell’azienda.

Anche i legami tra società di criptovalute e istituzioni finanziarie tradizionali sarebbero sotto esame.

Il motivo di tale operazione sarebbe da ricercarsi nella grande mole di investimenti che FTX avrebbe versato per conto di Moonstone Bank.

Una serie di manovre volta alla tutela di piccoli e grandi investitori. Solo il tempo ci dirà se tale operazione garantirà il vantaggio tanto richiesto dai principali exchange di criptovalute.

 

Lorenzo Di Salvatore

Studente di Comunicazione Integrata per le imprese e le organizzazioni presso l'Università degli Studi di Udine.

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