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Lo scontro tra la SEC e il mondo crypto è in continuo aggiornamento. Le notizie continuano a susseguirsi e, almeno nelle ultime settimane, blockchain e criptovalute sembrano inanellare un successo dopo l’altro in aula di tribunale.

L’ultima notizia vede coinvolti due dirigenti di Ripple, organizzazione storicamente attaccata dalla SEC.

La SEC molla la presa

Notizia dell’ultim’ora, il procedimento legale avviato dalla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti (SEC) contro i dirigenti di Ripple, Brad Garlinghouse e Chris Larsen, è stata ufficialmente interrotta. Ciò è avvenuto in seguito a un accordo tra le due parti, evitando così la necessità di un’udienza prevista per l’aprile del prossimo anno.

Il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, ha dichiarato quanto segue sull’argomento:

“Oggi è stata una giornata ancora migliore. Ripple: 3 SEC: 0

Scherzi a parte, io e Chris siamo stati presi di mira dalla SEC (in una causa che non implica alcuna accusa di frode o rappresentazione scorretta) in un tentativo brutale di distruggerci personalmente e colpire l’azienda a cui così tante persone hanno lavorato duramente per costruire il lavoro di oltre un decennio.

La SEC ha ripetutamente fatto finta di non vedere mentre si incontrava segretamente con personaggi come SBF (Sam Bankman,Fried, n.d.r.), e ha costantemente fallito nel proteggere i consumatori e le imprese statunitensi. Quanti milioni di dollari dei contribuenti sono stati sprecati?! Sento finalmente di avere ragione.”

Vittoria schiacciante

Il direttore di Ripple Labs, Chris Larsen, ha dichiarato quanto segue:

“Oggi, siamo stati legalmente e personalmente giustificati nella nostra lotta contro un tentativo preoccupante di abusare delle regole per promuovere un’agenda politica volta a distruggere le criptovalute in America. È una tragedia essere stati costretti a difenderci da un attacco malizioso che è stato difettoso fin dal giorno in cui è stato mosso.

Anche se alla fine ha prevalso la giustizia, le azioni del governo degli Stati Uniti che hanno portato a questo punto sollevano domande sulla fonte e la motivazione di questa causa. Si tratta di un abuso da parte dello stato per favorire gruppi di interessi speciali politicamente connessi con chiari e provati conflitti di interesse, allo scopo di calpestare i nostri nomi e distruggerci personalmente e distruggere un’azienda in cui hanno lavorato tante persone.”

Un’altra vittoria importante per il mondo crypto, ma anche e soprattutto l’ennesima prova che la morsa stringente della SEC sembra ormai allentarsi, con il favore di avvocati e tribunali.

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