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Unicredit: chiusura totale al mondo crypto

Dopo la vera e propria esplosione di proposte e richieste riguardo la regolamentazione del mercato crypto da parte dei principali istituti finanziari, per le banche è giunto finalmente il momento di prendere posizione riguardo i desideri dei propri clienti nei confronti degli asset digitali.

Tuttavia, come nel caso di Unicredit, non sempre le policy della banca sono andate a confluire negli interessi degli utenti.

Problemi di comunicazione

In alcune infelici righe postate su Twitter dal profilo ufficiale della banca italiana Unicredit è emerso tutta l’avversione della società milanese nei confronti delle criptovalute.

Il tutto ha avuto origine con l’esposizione da parte di un utente di uno screen della chat avvenuta con un operatore Unicredit. L’addetto spiega brevemente la possibilità da parte della banca di bloccare i pagamenti in uscita verso exchange di criptovalute per motivi di sicurezza. Il motivo di tale arbitrarietà risiederebbe nelle policy della banca e il mancato rispetto di tali regolamenti potrebbe portare alla segnalazione o addirittura alla chiusura del conto.

A questo punto, l’utente chiede spiegazioni riguardo la sezione relativa alle criptovalute all’interno delle policy della banca ma l’operatore risponde sommariamente, sottolineando come il suo fosse solamente un consiglio onde evitare la segnalazione del conto.

Una chiusura totale

Successivamente al tweet, un altro utente ha chiamato in causa direttamente il profilo ufficiale di Unicredit, chiedendo delucidazioni riguardo alla veridicità di quanto espresso dall’operatore.

A questo punto, la chiusura di Unicredit è definitiva: “Le attuali policy di Gruppo vietano relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio”.

A questo punto, l’utenza ha risposto altrettanto duramente esponendo varie e pesanti critiche nei confronti della banca.

Oltre al disappunto scatenato dalla supponenza di Unicredit nel giudicare uno strumento complesso e ancora solo parzialmente analizzato come le criptovalute, giudicandolo frettolosamente come poco sicuro, alla banca viene recriminata soprattutto la scarsa trasparenza comunicativa dei termini della propria policy.

Una mancanza di rispetto nei confronti dei propri clienti, che per alcuni utenti basta per convincerli a cambiare banca dopo anni di utilizzo.

La notizia della brusca presa di posizione di Unicredit ha fatto presto il giro del mondo, rimbalzando su varie testate punto di riferimento della community internazionale delle crypto.

Dopo una lunga serie di notizie riguardo piccole e grandi banche che introducono la possibilità di scambiare criptovalute per i propri clienti, questa può considerarsi probabilmente la prima vera stangata di questo 2022, almeno per i clienti Unicredit. Ciò che dispiace è, ovviamente, che a perderci sarà l’ecosistema crypto italiano.

 

 

 

Lorenzo Di Salvatore

Studente di Comunicazione Integrata per le imprese e le organizzazioni presso l'Università degli Studi di Udine.

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