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Non sono mesi facili per le big tech di tutto il mondo. Il calo fisiologico dopo le lunghe settimane di pandemia ha comportato gravi perdite che, nel migliore dei casi, hanno poi generato profondi cambiamenti all’interno delle compagnie.

Cambiamenti dovuti per necessità di bilancio, dicono alcuni, ma anche e soprattutto per reggere il passo dei competitors nascenti, più snelli e agili dei giganti del mondo tech.

È il caso di Meta, azienda che possiede alcuni tra i più noti e popolati social network al mondo. L’azienda sta attraversando un momento difficile, tanto sul mercato quanto in ufficio. A dimostrarlo, l’altissimo numero di licenziamenti in pochi mesi, ma non solo.

In molti ora temono una ricaduta su tutto il mondo crypto.

Meta: tra licenziamenti e mercato

Sono bastati meno di sei mesi alla board esecutiva di Meta per far fuori, con effetto immediato, oltre 20.000 dipendenti, per circa il 12% della forza operativa dell’azienda con sede a Menlo Park, California.

Secondo quanto dichiarato dalla stessa compagnia in una nota ufficiale, il piano di licenziamenti è parte di un vero e proprio progetto di ristrutturazione e snellimento dell’organico.

Meno progetti, molti di questi sacrificati in favore di una maggiore efficienza nello sviluppo di implementazioni di primaria importanza e, di conseguenza, meno personale.

Alcuni tra questi progetti hanno fatto più rumore di altri e rischiano di provocare grandi stravolgimenti anche nel mondo crypto. Due esempi tra tutti: l’abbandono dell’operazione che avrebbe portato un’unione di Instagram con la tecnologia NFT e, ancor più rumoroso, il parziale dietrofront sul metaverso.

Passi indietro su NFT e Metaverso

Stando alle dichiarazioni, da ora in poi il metaverso non sarà più il nucleo centrale di Meta.

Sembra paradossale ma è la pura verità. A dirlo è lo stesso Mark Zuckerberg in una lettera aperta ai dipendenti e dove pone lo sviluppo di AI, vero e proprio fenomeno tornato alla ribalta nei primi mesi del 2023, come punto cardine del futuro di Meta.

Il metaverso resterà al centro dei progetti dell’azienda ma, per il momento, perde lo status di obiettivo principale per Mark Zuckerberg e soci. Una mossa obbligata, in virtù del rinnovato interesse nei confronti dell’intelligenza artificale su scala globale, ma che potrebbe lasciare scontenti i molti appassionati e sostenitori del metaverso.

Allo stesso modo, l’ufficialità del dietrofront sul progetto che avrebbe visto la tecnologia NFT approdare su Instagram per tutelare le opere dei creators segna l’ennesimo cambio di programma che rallenta la ripresa di un ambito crypto che si avvicina alla crisi.

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