Il rapporto di Consob riguardo le scelte di investimento delle famiglie italiane si rivela pieno di conferme in linea con le aspettative ed i risultati generali della maggioranza dei paesi che occupano la parte alta della classifica delle nazioni con il maggior numero di cittadini interessati alle valute digitali.

Tuttavia, insieme alle notizie più positive, i dati mostrano anche delle profonde lacune per quanto riguarda l’educazione finanziaria degli italiani, situazione che potrebbe generare ulteriore incertezza in futuro.

Il boom di criptovalute e trading online

Gli italiani sono sempre più interessati alle criptovalute. Dai dati, si può leggere quanto le recenti circostanze abbiano influito su un tale aumento di interesse. Secondo Consob, l’utilizzo stesso dei servizi finanziari online è cresciuto di un buon 28% rispetto a due anni fa, vale a dire prima dello scoppio della pandemia.

Non c’è dubbio infatti che la pandemia abbia portato con sé tutta una serie di problemi e nuove incertezze che hanno spinto gli italiani a trovare nuovi metodi che salvaguardassero i propri risparmi.

Il 27% degli intervistati ha infatti dichiarato che, dall’inizio della pandemia, il proprio reddito familiare ha subito un calo, unito ad un generale calo della ricchezza nel 32% degli intervistati.

Educazione finanziaria: un gap da colmare

Se l’interesse verso la digitalizzazione fa sorridere appassionati di criptovalute e sostenitori della nuova finanza digitale, il dato riguardante l’effettiva alfabetizzazione finanziaria degli italiana lascia a desiderare.

Sottoponendo gli intervistati a 5 domande di base (inflazione, mutuo, diversificazione del rischio, relazione rischio rendimento e tasso di interesse composto) solamente il 50% di loro è stato in grado di rispondere correttamente a tutte le domande. Calcolando la probabilità che qualcuno di essi abbia dato risposte casuali, la percentuale scende addirittura al 40%.

Nonostante il dato non sia tendenzialmente peggiorato rispetto al passato e anzi mostri un, seppur lieve, miglioramento, esso preoccupa maggiormente se lo prendiamo in considerazione tenendo conto della grande mole di nuovi investitori a cui mancano molte nozioni di base.

Con l’incertezza finanziaria che la pandemia ha portato con sé, viene dunque da chiedersi quanto questa situazione possa rappresentare un problema sul lungo periodo.

Un minor grado di alfabetizzazione finanziaria espone infatti più frequentemente ad errori che possono costare caro, oltre ovviamente alla possibilità di incappare in truffe e progetti poco chiari.

A maggior ragione, un rinnovato impegno per colmare il gap che c’è tra molti italiani e i concetti finanziari di base deve avere luogo al più presto, anche considerando il sensibile aumento di interesse della popolazione nei moderni sistemi di investimento.