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Con l’avvicinarsi del nuovo anno, è doveroso buttare un occhio ai 12 mesi appena trascorsi per cercare di capire i fenomeni che lo hanno caratterizzato. Ciò che ha impressionato maggiormente è di certo l’exploit degli NFT, token non fungibili che ad oggi sono riusciti a scavalcare persino le criptovalute nei principali motori di ricerca.

Un vero e proprio boom di popolarità che deve la sua consistenza ad una moltitudine di fattori, dalle celebrità, al mondo dell’arte e persino ai videogiochi.

La febbre degli NFT

Gli NFT, o non fungible tokens, sono dei token unici registrati nella blockchain in grado di provare la proprietà digitale di un qualsiasi contenuto, fungendo quindi come una sorta di certificato di proprietà originale per qualsivoglia produzione codificata nel mondo digitale.

Uno dei settori che ha visto il maggior numero di sostenitori e creatori di NFT tra i suoi interpreti è certamente quello dell’intrattenimento. Sono decine infatti le figure di spicco nel mondo del cinema e della musica ad aver partecipato attivamente all’esplosione del fenomeno NFT, riuscendo spesso a registrare incassi da capogiro a seguito della vendita delle proprie opere.

Basti pensare all’attrice Mila Kunis con il suo “Stoner Cats”, o al rapper Snoop Dogg, il quale è riuscito a registrare cifre considerevoli battendo all’asta le sue opere.

Uno degli avvenimenti più curiosi ha come protagonista Quentin Tarantino, brillante quanto eccentrico regista americano. Dopo aver annunciato un imminente rilascio di ben 7 file sotto forma di NFT contenenti frammenti della sceneggiatura originale del celebre Pulp Fiction, Tarantino sarebbe stato querelato per motivi di copyright da Miramax, nota casa di produzione cinematografica.

Gli NFT tra videogiochi e metaverso

Altro argomento che, soprattutto negli ultimi mesi, è stato in grado di generare accesi dibattiti nel mondo crypto ma non solo è certamente quello riguardo il metaverso.

Un mondo virtuale in cui gli utenti, attraverso un avatar personalizzato, sono in grado di interagire tra di loro fino a simulare una vera esperienza di universo parallelo. Tale è l’idea che ha portato Mark Zuckerberg, storico creatore di Facebook, ad attuare un vero e proprio rebranding delle proprie attività unificandole sotto l’etichetta di Meta, ad enfatizzare la direzione intrapresa dal progetto. Gli NFT, come prevedibile, sono il vero e proprio pilastro delle applicazioni basate sul metaverso, rendendo possibile la creazione e diffusione di elementi unici all’interno dell’universo digitale ed in grado di essere collezionati, scambiati e venduti.

Anche il mondo del gaming appare, per il momento, parzialmente influenzato dai non fungible tokens. L’idea di creare videogiochi con dinamiche simili al metaverso e popolati da NFT guadagnabili attraverso il gioco stesso ha fatto gola a più di uno sviluppatore, come nel caso del noto Axie Infinity, basato proprio su questo concetto.

Tuttavia, una grande fetta di videogiocatori appare ancora scettica su tale prospettiva, come dimostra l’altisonante passo indietro di GSC Game World, costretta a cancellare ogni implicazione legata agli NFT per il suo S.T.A.L.K.E.R. 2 dopo le migliaia di critiche da parte dei fan.