Sono centinaia ormai i personaggi noti di tutto il mondo tra Vip ed influencer ad essere venuti fuori come crypto investor negli ultimi anni.

Alcuni si limitano a qualche sporadico tweet, altri invece fanno della loro presenza e delle proprie opinioni dei veri e propri show che colpiscono periodicamente pubblico e mercato.

Tuttavia, da oggi, XRP godrà pubblicamente dell’appoggio di uno dei personaggi più controversi e al tempo stesso affascinanti del mondo della finanza.

Jordan Belfort, Il Lupo di Wolf Street

“Sono un grande detentore di XRP (sei cifre!) Il tizio della TV dice che è la cosa migliore mai inventata dal pane a fette. Crede che arriverà a 10.000 dollari. Spero abbia ragione, ma mi accontenterò di 10 dollari.”

Questo il bizzarro tweet di Jordan Belfort nella giornata di ieri, parole che hanno inizialmente stupito e poi entusiasmato la maggior parte della community che ruota attorno a Ripple, noto network di trasferimenti di denaro detentore proprio della criptovaluta XRP.

Se ve lo steste chiedendo, parliamo proprio di quel Jordan Belfort che fu di ispirazione per il celebre protagonista di “The Wolf of Wall Street”, la celebre pellicola di Martin Scorsese con magistrale Leonardo DiCaprio ad interpretare proprio il celebre truffatore di New York.

La nuova vita di Ripple

Nonostante l’innegabile fiuto per gli affari, Jordan Belfort è tutt’oggi ricordato per la sua fama di truffatore.

Arrestato nel 1996 per frode e riciclaggio di denaro, passerà ben 22 mesi in carcere. La sua vecchia azienda, la celebre Stratton Oakmont, arrivò a fatturare oltre un miliardo di dollari attraverso la vendita di penny stock, titoli dall’altissima percentuale di rischio.

Nonostante il passato tutt’altro che meritevole, è sul suo spirito imprenditoriale che gli investitori di Ripple fanno affidamento per cercare quantomeno una luce in fondo al tunnel.

Difatti, XRP è una delle poche criptovalute che non sono riuscite a registrare un nuovo picco storico negli spostamenti delle ultime settimane.

Il prezzo di XRP è attualmente intorno al 70% in meno del picco di 3,40 dollari, prezzo registrato addirittura a gennaio 2018.

La pazienza degli investitori di Ripple è dunque messa a dura prova già da diversi mesi. Le accuse di vendita di titoli non registrati da parte della SEC, acronimo della Security and Exchange Commission degli Stati Uniti d’America.

Le parole di Belfort, pur non appartenenti alla voce più onesta d’America, fanno dunque breccia nel cuore degli investitori più scoraggiati, nella speranza di aver trovato un nuovo alleato che abbia, almeno, una grande fama nel mondo finanziario.