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Negli ultimi mesi, il mondo delle criptovalute non ha certamente passato dei giorni felici. Tra bruschi crolli di valore e tonfi memorabili, come quello di Terra Luna, gli asset digitali sono stati messi in discussione a più riprese.

In particolare, il mondo delle stablecoins continua a vivere un momento critico, in cui tutto il mondo sembra aver aumentato enormemente la propria diffidenza verso questo settore.

Con il cambio di poltrona alla carica di primo ministro del Regno Unito, il mondo si chiede ora se la tabella di marcia di uno dei paesi che più di tutti aveva spinto per una rivoluzione digitale non rischi di incepparsi.

Cosa succede in Gran Bretagna

Il Regno Unito è da parecchi mesi uno dei paesi europei ad aver espresso più chiaramente la propria volontà di accelerare il processo di transizione verso il mondo blockchain.

La volontà di creare una valuta digitale centralizzata da affiancare alla sterlina viene da tempo proposta con entusiasmo tanto dal governo quanto dalla banca centrale.

Tuttavia, i recenti sconvolgimenti occorsi al numero 10 di Downing Street, con le dimissioni del premier Boris Johnson hanno dato da pensare, tra le altre cose, circa la tabella di marcia di questo ambizioso progetto.

Il recente insediamento di Liz Truss come leader del partito conservatore britannico amplifica ulteriormente le domande circa una possibile battuta d’arresto. Tuttavia, la nuova premier sembra aver già espresso le proprie idee, tranquillizzando non poco la community crypto britannica.

Cosa c’è da aspettarsi

Liz Truss ha battuto la concorrenza ottenendo la guida del partito e del paese succedendo all’ex premier Boris Johnson.

Per quanto riguarda la possibilità di accelerare ulteriormente verso la transizione digitale del paese, puntando alla creazione di una valuta digitale centralizzata e alla conseguente apertura alle criptovalute all’interno dei circuiti finanziari tradizionali, Liz Truss sembra aver già espresso la propria opinione in maniera assolutamente positiva.

In un tweet risalente al 2018, la Truss aveva infatti affermato che:

“Dovremmo accogliere le criptovalute in un modo che non limiti il loro potenziale. occorre liberare le aree di libera impresa eliminando i regolamenti che limitano la prosperità.”

Successivamente, Liz Truss ha continuato a supportare quest’idea. Nel 2020, affermò che uno degli obiettivi sarebbe stato quello di:

“Garantire flussi di dati a livello mondiale, ma anche affrontare questioni come la blockchain e l’intelligenza artificiale.”

Parole che rassicurano certamente la community crypto e che, a seguito dei disastrosi primi mesi del 2022, con Bitcoin al suo minimo da due anni a questa parte, lasciano ben sperare per il prossimo futuro.