Iran

Questa settimana, l’Iran ha registrato il suo primo ordine ufficiale per l’importazione di beni per un valore totale di 10 milioni di dollari pagati tramite crypto.

È stato un funzionario del Ministero dell’Industria, delle Miniere e del Commercio iraniano a rivelare l’informazione, secondo quanto pubblicato martedì 9 agosto dall’agenzia di stampa iraniana Tasnim.

Il capo della Trade Promotion Organization (TPO) iraniana Alireza Peyman-Pak ha dichiarato su Twitter:

“Questa settimana, la prima registrazione ufficiale di un ordine di importazione del valore di 10 milioni di dollari è stata completata con successo utilizzando criptovalute”.

Il funzionario ha inoltre annunciato di prevedere che entro la fine di settembre l’uso delle criptovalute e degli smart contracts sarà ampiamente impiegato nel commercio internazionale con le nazioni oggetto dell’iniziativa.

Peyman-Pak ha aggiunto:

“Entro la fine di settembre, l’uso delle criptovalute e degli smart contracts sarà ampiamente utilizzato nel commercio estero con i Paesi target”.

Il governo dell’Iran cambia la sua posizione sulle crypto

Vale la pena ricordare che l’anno scorso, secondo quanto riportato da Finbold, il governo iraniano avesse rilasciato i permessi a 30 aziende di mining di crypto, in quanto il governo iraniano sembrava stesse cambiando la propria posizione nei confronti di queste attività.

L’approvazione è arrivata una settimana dopo che la polizia iraniana avesse confiscato oltre 7.000 computer utilizzati per il mining da una struttura nella capitale Teheran. Ciò è avvenuto in seguito alla decisione del Paese di proibire il mining di Bitcoin nel maggio 2021, a causa delle preoccupazioni legate al consumo di energia.

In particolare, l’Iran ha avuto problemi di interruzioni di corrente, imputate dalle autorità ai miners.

È interessante notare che già nel marzo 2021 il Centro presidenziale iraniano per gli studi strategici, in un rapporto dettagliato, aveva incoraggiato il Paese ad adottare il mining di Bitcoin e altre crypto per aggirare le sanzioni internazionali.

Immagine di copertina: Teheran di notte, Danielle Harte, via Wikimedia Commons.