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Dopo dodici mesi di gelo assoluto per il mercato delle criptovalute, tanto gli investitori quanto la community di appassionati si aspettano un deciso rilancio nel 2023.

Il parziale colpo di reni di Bitcoin, oltre i 21.000 dollari nell’ultima settimana, fa bene sperare, ma non basta ad allontanare i timori di un mercato che fatica a riprendere quota.

Il periodo negativo in termini di quotazioni non sembra però spaventare istituzioni e grandi investitori. Recentemente, paesi come la Corea del Sud e gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto grandi sforzi per accelerare la transizione digitale nei rispettivi paesi.

In diretta da Davos

Si è appena concluso a Davos l’annuale incontro del World Economic Forum. Tema privilegiato di questa edizione è stata la tecnologia blockchain, con particolare riferimento a metaverso e obiettivi di sviluppo pratico delle moderne tecnologie digitali nella vita di tutti i giorni.

Thani bin Ahmed Al Zeyoudi, ministro per il commercio estero degli Emirati Arabi Uniti, ci ha tenuto a sottolineare gli obiettivi prossimi del proprio paese in termini di sviluppo tecnologico e criptovalute.

Intervistato da Bloomberg, il ministro ha affermato:

“Abbiamo iniziato ad attirare alcune delle aziende del settore nel nostro paese, con l’obiettivo di costruire insieme la giusta governance e il sistema legale sono necessari.”

Al-Zeyoudi ha sottolineato come gli Emirati Arabi Uniti stiano lavorando per la stesura di un quadro normativo per regolamentare il commercio di criptovalute. L’obiettivo è quello di rendere il paese il prossimo crypto hub con politiche crypto-friendly e incentivi alle imprese.

UAE a trazione crypto

Soltanto una settimana fa, il governo degli Emirati Arabi Uniti ha introdotto un nuovo regolamento che ufficializza la necessità, per le entità impegnate in attività di crittografia, di una licenza approvata dall’autorità di regolamentazione delle risorse virtuali (VARA).

Multe fino a 2,7 milioni di dollari per le aziende che non rispetteranno la nuova normativa. La mossa si aggiunge ai “principi guida” per la regolamentazione e la supervisione degli asset digitali, pubblicati dal regolatore finanziario di Abu Dhabi lo scorso settembre.

I principi delineano una posizione di netta apertura verso il mondo crypto, senza mettere da parte l’impegno a rispettare le norme internazionali in materia di antiriciclaggio e della lotta al finanziamento del terrorismo.

Il ministro per l’intelligenza artificiale e l’economia digitale, Omar Sultan Al Olama, insieme con il vice ministro degli affari strategici degli Emirati Arabi Uniti Huda Al Hashimi hanno enfatizzato, durante i rispettivi interventi, le medesime intenzioni.

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