Negli scorsi mesi, il mondo delle criptovalute ha dovuto fare i conti con l’esplosione delle tanto discusse memecoin, alcune delle quali già in circolazione da diversi anni ma che nell’ultimo anno solare hanno incontrato una notevole fortuna, sia nei risultati quanto nel numero di cloni che hanno letteralmente invaso gli exchange.

Una delle più famose è senza dubbio il Dogecoin (DOGE), che però, stando alle parole dei suoi fondatori, è pronto ad imboccare una nuova strada che porterà ad un percorso di innovazione strettamente legato all’utilità pratica della moneta più che ad un mero riscontro mediatico.

La nascita di nuovi progetti

La trailmap di Dogecoin sembra tracciata sulla base di un percorso che mira a rendere DOGE, insieme al suo circuito, uno strumento utilizzabile senza snaturare l’obiettivo posto nelle fondamenta della sua nascita.

L’opportunità certamente più interessante è il progetto GigaWallet.

Figlio della già riportata volontà di collegare DOGE con l’utilizzo pratico, si tratta principalmente di un’iniziativa open-source volta alla facilitazione dell’implementazione di DOGE come opzione di pagamento per le transazioni nelle piattaforme degli utenti. L’idea è di rendere il processo più semplice e rapido possibile, attraverso soluzioni API applicabili in pochi secondi.

Inoltre, seguendo le orme del fondatore di Ethereum Vitalik Buterin, Dogecoin starebbe inseguendo l’idea di community staking già promossa dall’imprenditore di origine russa.

Idee di un futuro improntato non solo al profitto, ma anche e soprattutto all’integrazione del lato pratico con la natura open-source e comunitaria di Dogecoin.

La rivoluzione delle memecoin

Nata nel 2013 e basata sul famoso “Doge”, lo shiba inu del mondo dei meme, nel corso degli anni ha visto il moltiplicarsi a più riprese della propria capitalizzazione di mercato fino a raggiungere l’olimpo delle criptovalute con market cap più alto al mondo.

Da allora, le memecoin, ossia criptovalute con poca o nessuna utilità legate a meme, fenomeni di internet o altri soggetti dalla dubbia carica umoristica, sono iniziate a spuntare un po’ ovunque tra progetti morti sul nascere e peripezie più articolate.

La volontà di ancorare Dogecoin ad un progetto così ambizioso può certamente rappresentare un vero e proprio punto di svolta nel destino di queste criptovalute di natura più squisitamente speculativa.

Pur rimanendo fedele alla propria natura di progetto legato a concetti di community, la board di DOGE riconosce l’importanza di una base pratica che sostenga il progetto. Riconoscendo il calo fisiologico, naturale dopo il gigantesco incremento di popolarità negli scorsi mesi, la strada che porta ad allinearsi con le altre big del settore non sembra più essere una scelta.