Il 2022 non è certamente iniziato come tutto il mondo aveva sperato.

Con l’inizio del conflitto a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, l’Europa rivive il terrore della guerra e l’umanità sembra avviata verso una crisi economica senza precedenti nella storia recente.

Ciò ha comportato bruschi crolli anche nel mercato crypto, pesantemente scosso dagli sconvolgimenti geopolitici e soprattutto dalla crisi energetica che stringe il mondo in una morsa di angoscia e instabilità.

Seppur molti paesi emergenti abbiano tenuto botta sul fronte crypto, con innumerevoli progetti annunciati o pronti a partire, nella maggior parte dei paesi il tonfo è stato di proporzioni gigantesche.

La Corea del Sud, fresca di elezione del nuovo presidente nei primi mesi dell’anno, sembra attraversare uno dei periodi peggiori sul fronte blockchain e asset digitali.

Le rilevazioni

Nonostante gli eccellenti risultati dello scorso anno, il 2022 non è partito per il verso giusto per la community crypto sudcoreana.

A dirlo è la Financial Intelligence Unit (KoFIU) che registra un valore complessivo del mercato crypto intorno ai 23 trilioni di won (circa 16 miliardi di dollari) durante i primi mesi del 2022. Rispetto all’ultimo semestre del 2021, in cui si erano registrati ben 55 trilioni di won di valore complessivo, si registra quindi un calo significativo del 58%.

Insieme al valore totale del mercato è sceso anche il volume degli scambi giornalieri, toccando il –53% rispetto ai sei mesi precedenti.

Il profitto totale dei fornitori di servizi di asset digitali in Corea del Sud è sceso del 62%, passando da 1,64 trilioni (circa 1,1 miliardi di dollari) a 0,63 trilioni di won (circa 441 milioni di dollari).

I motivi del crollo

Il KoFIU stesso prova a dare una spiegazione a questi dati.

Tra i principali indiziati, il KoFIU cita la guerra in Ucraina, l’aumento dei tassi di interesse e il conseguente calo generale della liquidità.

È interessante notare come la mancanza di fiducia nelle criptovalute legata alla crisi di Terra (LUNA) è indicato come un fattore di primaria importanza nell’analisi di questo trend negativo.

Tuttavia, nonostante il crollo di scambi e di valore, il numero di utenti registrati sulle piattaforme di trading di criptovalute ha registrato un aumento del 24%, passando da 5,58 milioni a 6,9 milioni.

Come sempre, analizzare una grande mole di dati cercando di individuarne cause ed effetti non è mai semplice, specialmente in un periodo di grande incertezza economica e umanitaria come quello che il mondo sta vivendo.

Occorrerà valutare i successivi risultati, tenendo conto l’impatto negativo che il crollo del mercato ha avuto nella quasi totalità della community crypto globale.