Recentemente, un responsabile della Bank for International Settlements (BIS) si è espresso nel merito del mercato digitale e delle criptovalute. La BIS, spesso definita come “la banca centrale delle banche centrali”, è una istituzione finanziaria internazionale con sede in Svizzera, e comprende ben 62 banche in tutto il mondo. Essa è guidata dall’ex governatore del Banco de Mèxico Agustin Carstens.

Benoit Cœurè, capo della sezione innovazione della BIS, ha recentemente asserito che il sistema finanziario come lo conosciamo sta vedendo “un’era di disordine“, e che le banche centrali dovrebbero “abbracciare il potere dell’innovazione” invece di “permettere che il caos segua il proprio corso”. Durante la Conferenza sull’Economia Mondiale tenuta a Geneva, in Svizzera, Cœurè ha affermato che le criptovalute, la rapida crescita della finanza decentralizzata (DeFi), ed i sistemi di identità digitale sarebbero ciò che al momento sta disturbando il preesistente equilibrio finanziario. Nonostante l’economista della BIS abbia ammesso che le nuove tecnologie hanno il potenziale di “favorire grande efficienza”, ha anche aggiunto che avrebbero pure il potenziale di provocare “instabilità finanziaria, perdita di privacy ed esclusione finanziaria”. Tuttavia, nonostante tali affermazioni, le criptovalute potrebbero in realtà avere l’effetto opposto, ovvero quello di offrire agli utenti maggiore privacy ed inclusione.

L’opinione sulle stablecoins

Cœurè ha evidenziato nello specifico i rischi che possono comportare le stablecoins , ed in particolare le stablecoins globali come il progetto Diem di Facebook. Diem consisterebbe in un sistema di pagamento basato su blockchain, che Facebook ha intenzione di implementare. Nel merito, l’economista ha affermato: “[le stablecoins] sono promosse come un modo per fornire pagamenti transfrontalieri ed una più profonda inclusione finanziaria. E lo fanno” ha detto, ma non senza “considerevoli rischi”: “[le stablecoin] possono creare ecosistemi chiusi, o ‘giardini recintati’ che frasmmentano il sistema monetario, potenzialmente portando via grossi volumi di credito fuori dal sistema governato dalle banche centrali.”

Inoltre, Cœurè ha anche messo in guardia nei confronti dei rischi che le stablecoins potrebbero comportare nei confronti della stessa stabilità finanziaria; a tal proposito, il rappresentante della BIS ha affermato che le stablecoins dovrebbero seguire “standard internazionali di pagamento, clearing e i sistemi di regolazione allo scopo di salvaguardare la stabilità finanziaria”. Tuttavia, Cœurè ammette anche che la storia delle valute centralizzate “non è una lettura allegra” e che “gli emittenti privati hanno sempre scelto il profitto” ogni qualvolta vi sia stata necessità di scegliere tra mantenere stabile il sistema economico oppure fare soldi. “E’ qui che entrano in gioco le banche centrali” ha poi continuato Cœurè, spiegando poi che una ben progettata moneta digitale della banca centrale (CBDC) potrebbe diventare “una modalità di pagamento sicura e neutrale” in tempi futuri.